In
crescita costante l’Emilia-Romagna, in decrescita la Calabria, “la regione più
povera d’Italia”, e con la peggiore qualità della vita (scuola, sanità,
servizi). Non lo era a bocce ferme. Cioè nel dopoguerra, prima della Repubblica
– fino agli anni 1950, prima che la Repubblica dispiegasse i suoi effetti
perversi, corruzione (sottogoverno) e malavita. Lo testimoniano le statistiche storiche, e i residui borghesi o
classe dirigente sparsi per l’Italia, professionali e manageriali.
Un
caso, la Calabria, di democrazia che impoverisce. Un caso di studio, che
nessuno studia.
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