Per il ministro è peggio: non lo sa. Dice
scemenze, ma non sa di dirle – o almeno non mostra: sembra un bambino quando le
dice, benché più ignaro che malizioso. Ma non è questo il punto. Bonafede non è
il solo, o il Csm: le idiozie si moltiplicano.
Per esempio, avevamo la peste e non lo
sapevamo. Attraverso il cellulare, che provoca il cancro. Figurarsi, siamo
tutti appestati. Gli scienziati non lo dicono perché sono pagati dall’industria
dei cellulari. Mentre l’Istituto Superiore di Sanità, che non è corrotto, è
composto da somari. Questo lo afferma il giudice torinese Luca Fadda e lo
confermano in Corte d’Appello le giudici Rita Mancso, Caterina Baisi e Silvia
Casarino – su expertise di consulenti di rango: Carolina Marino, dottoressa di
famiglia, attiva su Instagram, e Angelo D’Errico, medico dirigente I livello
presso il servizio Epidemiologia della Asl Torino3. Sulla scia di quelli che, con consulenze
pagate, avallarono il “metodo Di Bella”, dell’acqua fresca contro i tumori. O il
trattamento con le staminali. Che anchpesse non fanno male, ma anch’esse non curano
niente. Peggio i giudici di Lecce, quelli che cinque anni fa stabilirono – con consulenti
pagati? - che la xylella, la malattia dell’ulivo, era stata diffusa dagli
scienziati di Bari, in combutta con i tecnocrati di Bruxelles.
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