La riforma che porta
il nome del laico Visentini fu tuttavia varata e anzi promossa, nel 1974, dalla
Democrazia Cristiana allora in auge, col governo Moro-La Malfa. E dal Vaticano.
I quali, via la Corte Costituzionale, da loro espressa, hanno stabilito essere
l’individuo e non la famiglia l’unità patrimoniale.
Un passo gigantesco contro
il matrimonio. Si apriva anche la corsa alle separazioni, e ai patti
matrimoniali ostativi.
Una riforma che costituisce
anche un caso per la polemica sul capitalismo: se l’individuo è privilegiato in
ambito protestante o non di più in ambito cattolico.
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