martedì 25 febbraio 2020

La promessa su Rai1 è sofferenza

Curiosamente, la “vita promessa”, in realtà inseguita, faticata, combattuta, è solo un seguito di disgrazie, in atto o in fieri. Attorno a una radiosa Luisa Ranieri, che emana forza, intelligenza e sex appeal, solo si coagulano, per il secondo anno consecutivo, una serie di disgrazie. In atto o in potenza. Anche quando Madre Coraggio si innamora, lo vediamo solo al letto di morte dell’innamorato. Una grande produzione, anche ben diretta, ma legata alle disgrazie - Sicilia disgrazia?
È il meccanismo della suspense, di tenere la audience appesa a una mancanza\violenza, di tenerla in tensione. Che però esige, come genere, delle pause. Specie se ambisce a un pubblico “generalista”, cioè multitudinale e misto, di generazioni, società, cultura.
È l’ideologia di Rai 1. Su Rai 1 in prima serata non ci sono mezze misure: o non c’è respiro, come qui, oppure è come in “Don Matteo”, che anche i morti, generalmente, resuscitano.
Ricky Tognazzi, La vita promessa

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