“Ma
a chi interessa che caschi un ponte?” L’agghiacciante repartee del fotografo pubblicitario Toscani alla radio, famoso per
le pubblicità Benetton, ascoltato e visto a “Striscia la notizia”, lo stesso
riprende a lungo su “la Repubblica” oggi. Per chiedere scusa, ci mancherebbe,
ma ostentando il ghigno del buonismo, che è solo artificio pubblicitario – alla
Veltroni.
Il
pluriannunciato vertice tra i Mittal e Conte si è infine tenuto, ma a Londra,
dove i Mittal risiedono. Il presidente del consiglio italiano a casa degli
imprenditori di Taranto, con la scusa di vedere il premier inglese Johnson. Invitandoli
per la forma all’ambasciata. Un’altra non notizia.
Debutta
Fiorello a Sanremo dicendosi “sono Rocco Casalino, sono il Rocco Casalino di Amadeus”,
il conduttore del festival. Ci voleva un comico per dire la verità, che il
presidente del consiglio Conte è il suo addetto stampa. Anche questa una non
notizia, nei pure tanti pettegolezzi su Sanremo.
Però,
potenza di Casalino – il comico ci ha preso in pieno.
Uno
stacco maldestro in regia manda in onda alcuni secondi di Sanremo in cui i
buttafuori delle claques incitano
agli applausi, nel momento in si deve
applaudire. Il festival non è una gara, è uno spettacolo. Piace perché è organizzato?
Ma perché l’ipocrisia?
Un
vigile osa fermare l’auto su un parcheggio riservato ai disabili. Subito fotografato,
è insultato su internet al punto che si suicida. Il parcheggio disabili deve
essere libero 24 ore su 24, non un minuto altrimenti occupato. I disabili che
guidano ne hanno bisogno 24 ore senza interruzione. Altrimenti chiamano subito
il carro attrezzi, che arriva subito. Fanno anche e postano la foto che porterà
alla ghigliottina.
Bisogna
capire i disabili, specie quelli che guidano.
“I
quattro fondatori delle Sardine vanno a visitare “Fabrica”, l’atelier
pubblicitario dei Benetton, e si fotografano alla Oliviero Toscano, con lo stesso
pubblicitario e con Luciano Benetton. Ci sono già i “fondatori”? Per creare il
mito del fondatore all’Espresso-la Repubblica ci sono voluti decenni. Per Grillo
lustri. Per le Sardine settimane – erano ansiosi?
La
foto delle Sardine alla United colors of Benetton è un’ottima pubblicità.
Probabilmente perfino gratuita. Ora i 4 fondatori dicono: “Siamo stati ingenui”.
Perché, c’è altro?
Si
moltiplicano sui media le strisce, le rubriche, le vignette di battute di
spirito e barzellette. Succede quando non c’è più nulla da fare. Si ride amaro.
Cristiano
Ronaldo salta da fermo quasi un metro. Scioltezza, lievità, bel “gesto
atletico”. La cosa non va giù all’arbitro di Napoli-Juventus, che lo ammonisce –
forse per entrare nella storia, si chiama Mariani. La partita successiva invece
l’arbitro lo premia con un rigore. Lasciarlo saltare, senza ammonizioni né
rigori, per il semplice godimento degli spettatori, anche avversari, no?
La
Juventus è un club che paga 350 milioni di ingaggi, ogni anno. Generoso. Ma antagonizza
i suoi migliori atleti, fa sapere che li vuole vendere, e che nessuno li vuole,
non li fa giocare, se giocano li sostituisce. Un club compatto, allenatore e
dirigenza. Un club sadomaso?
Solo
Cristiano Ronaldo non è bullizzato. Che però deve avere capito.
L”avvocato
del popolo” Conte contestato a Milano dal popolo degli avvocati. Certo, non è un
bello spettacolo. Non saremo, più che il popolo da Mussolini immortalato all’Eur,
uno di avvocati(cchi)?
Il
ministro Bonafede va a Milano, che contesta i giudici e il governo, e dice:
“Ingiusto etichettarrmi manettaro”. Forse non capisce. Ma è giudice e ministro della
Giustizia: possibile che non sappia quello che fa?
Va
a Milano Bonafede, che è un giudice ed è anche ministro. E dice che la
“riforma” della giutstiia da lui preparata, e posta a condizione di sopravvivenza
del governo, si può cambiare. Da non credere.
Bonafede
è uno che vuole le pene accresciute per il condannato che faccia appello. E il
processo vuole infinito. La stupidità esiste?
I
giudici più in vista pongono il dilemma se loro stessi non siano dei fuorilegge.
Dei veri banditi, a spese della giustizia. Senza fare i Lombroso, non per quello
che sembrano, ma per quello che fanno e dicono. Senza criterio, senza vergogna.
In tempi di carte di pagamento e di
credito obbligatorie, per il senso di libertà di Grillo e i suoi, Nexi vuole scoraggiare l’utente dal suo uso. La carta di credito delle banche italiane non si rinnova in automatico, come avviene con tutte le carte di credito, ma su apposita domanda: una mattinata in banca a riempire una dozzina di fogli, inutili. Esito: per un mese almeno niente
spese con Nexi – ammesso che uno sia andato in banca. Non vorrà favorire l’evasione fiscale, o il crimine organizzato?
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