Si
possono dire i media malati. Oppure sonnolenti – la vecchiaia dà sonnolenza.
Sono ancora alla guerra contro Berlusconi, finita una decina d’anni fa.
Che
manchi l’ipoclorito di sodio, ora in uso contro il virus, sembra da ridere.
Sale grosso con un po’ di candeggina. Ma si vuole forse solo dare ragione a
Manzoni, che la peste scatena la stupidità.
O
la mancanza di mascherine. Inutili contro il virus, e comunque da buttare ogni
poche ore.
L’avidità
che si sposa alla stupidità. La violenza subdola, non perseguibile, da
specialisti del codice – quali sono i malviventi da più generazioni storiche,
anche se ora al vertice di qualcosa, chiesa, stato, comune.
Le inefficienze di Lombardia e Veneto, le regioni da sempre iperleghiste, sono drammatiche, trattandosi di morti. Ma anche ridicole, traducendosi in non saper che fare. Il Veneto che adotta come ordinanza anti-virus quella della nemica Emilia, sena nemmeno leggerla. supera ogni immaginazione.
La stessa superficialità, perfino voluttuosa, con cui si è diffuso il virus in Lombardia e Veneto viene ora applicata a danneggiare tutto ciò che è italiano, il cibo, il turismo, la stessa produzione industriale. Tutti “tamponati”, tutti contagiati, ma poi tutti liberamente, si direbbe felicemente, untori, a Firenze come a Torino e Palermo.
Scandalizzandosi
se i Caraibi, o Malta, le Mauritius o le Seychelles non vogliono italiani.
Si
dice: speriamo che l’epidemia non investa l’Africa, sarebbe un cataclisma. Per
tacere che l’Africa è invece la Lombardia, con il Veneto.
Si vede giocare la Juventus, un club che paga 350 milioni di ingaggi, quindi una
squadra di tutti campioni, col freno a mano. Di calciatori lenti, sempre in
ritardo sulla palla, che si dicono: “Adesso che devo fare, come ha detto il
mister che devo fare”? Questa Juventus si vuole infatti la squadra del mister:
dell’allenatore riguardato come un mago, un totem.
Anche
nel calcio, che in fondo è anarchico, pur essendo un gioco di squadra, di calciatori
più tecnici e altri meno tecnici, c’è, si vuole, e si paga, l’uomo forte, il demiurgo.
Si
poteva ritirare la concessione a Autostrade in mille modi dopo il crollo del
viadotto sul Polcevera. Si è scelto di pagare 7 miliardi come indennizzo ai
Benetton, sperando di tacitarli (ma ci saranno cause, si arriverà a 13-15
miliardi, la metà dei 25 richiesti). Di dare i tremila e rotti km. di
autostrade in gestione all’Anas, che non sa come – dovrebbe triplicare il personale.
Per poi riaffidare la rete a un gestore “amico”. Di Grillo? È un
grosso mediatore di affari.
Ma,
poi, certamente Anas non triplicherà il personale, nemmeno lo duplicherà: Si
affiderà a appalti e sub-appalti, di fornitori di servizi. Una rete di “amici
degli amici”, robusta – l’Anas è il Grande Appaltatore per antonomasia.
Del Pd
romano si sapeva. Ma Conte e i suoi grillini non sono da meno: una fame di
sottogoverno hanno da fare scandalo perfino a Roma.
Si
occupano i media con lo 0,1 o 0,2 di deficit in contesa con Bruxelles, mentre
si decide di pagare sette miliardi, lo 0,3, ai Benetton di Autostrade. Più le
spese vive Anas per attrezzarsi a gestire la rete autostradale. I governi Conte
si dice che siano quelli della furberia al potere, ma non sembra. Perché, se lo
sono, come vanno a piede libero?
“Professionalmente
inaffidabili” decreta la Cassazione gli ingegneri di Spea, la società di
Autostrade incaricata di monitorare la rete, e li interdice dalla professione:
“Dopo il crollo del Morandi falsi test per non chiudere il traffico”, questa la
loro colpa. Il “falso” non è più una colpa grave, penale.
Il
“delitto inevitabile” è altra innovazione della Cassazione nel caso di
uxoricidio. Nel caso in esame, per la Procura della Cassazione era inevitabile
benché la vittima avesse sporto dodici denunce contro l’assassino. Il “delitto
inevitabile” è ridicolo prima che assurdo, ma è segno di fantasia: anche giudici ne hanno quando di tratta di non
mordere altri giudici (si giudica sulla richiesta di risarcimento dei figli della
vittima contro i giudici della Procura che non avevano dato corso alle denunce.
Si
fa un referendum tra un mese per azzerare il Parlamento, ridotto ai capipartito
e ai loro sottopancia, e non una parola nei media. Il virus li monopolizza, ma
non se ne parla nemmeno negli spazi di complemento: si parla della Siria, di Sanders,
delle cavallette.
Si
può uccidere la democrazia con un referendum che dice di risparmiare cento o
duecento milioni sui costi della politica? Evidentemente si può: Grillo e i
suoi non sono soli. E questo, bisogna ammetterlo, a nessun fine “pratico”: la
stupidità esiste.
“Circa
3 mila persone hanno peso parte a Hanau alla manifestazione contro l’odio”,
dopo la strage compiuta da un tedesco, con nove morti – più se stesso e sua
madre. Sono molte o sono poche? Sono poche, ma si evita di dirlo.
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