La forza della Germania è “un’industria
che pesa per il 20 per cento del valore aggiunto”, spiega Angela Merkel in uno
dei nodi della sua intervista-manifesto col “Financial Times” il 15 gennaio. Specificando:
“Non si tratta solo delle automobili, anche
delle macchine utensili, della chimica, della farmaceutica”. Una “forza” a
rischio handicap, ha precisato: “Questi settori sono ora soggetti a cambiamenti
drastici a causa della digitalizzazione”, e della protezione ambientale. Per
cui “ciò che era (c.vo d.r.) la
nostra forza deve cambiare”. E nel cambio la Germania rischia più degli altri, per
la crisi perdurante delle nascite, che implica “la mancanza di lavoratori
qualificati”.
In piccolo (il settore manifatturiero
in Italia, malgrado il vanto di rito, pesa solo per il 15 per cento sul valore
aggiunto) il problema è anche dell’Italia – come questo sito segnalava l’altroieri
(“L’Italia senza competenze”).
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