All’orizzonte 2050-2060
le classi di eta 65 + dovrebbero ammontare
a un quinto della popolazione mondiale. Una quota proporzionalmente “giusta” fra
le varie classi di età. Non fosse che si tratta di classi di età non più lavorative,
e con problemi di salute proporzionalmente più gravosi.
Inoltre, la
distribuzione dei 65 + non è uguale ovunque. Al 2050 ventinove paesi e
territori, tra cui l’Italia, avranno un terzo della popolazione nella terza età.
La demografia
richiede un riassetto degli equilibri finanziari pubblici, con uno squilibrio
crescente fra entrate e spese. Il mercato del lavoro richiederà una quota
maggiore di popolazione immigrata. Per i ventinove si prospetta un riequilibrio
del tipo di quello attuale negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove il 17 per
cento della forza lavoro totale è di immigrazione.
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