Conduce l’operazione contro Woody Allen
un suo figlio, Ronan Farrow, che in realtà non è figlio suo: la madre Mia Farrow
ha sempre preteso, anche quando era sposata con Woody Allen, di averlo fatto con
Frank Sinatra. Del quale Ronan Farrow oggi imita la démarche (pettinatura, sorriso ambiguo, occhio ladro), pur esibendo chioma ossigenata, e professandosi gay.
Nella guerra ormai ventennale di Mia Farrow
contro Woody Allen, il “figlio” Ronan ha scelto la madre per capitalizzare,
oltre che sugli alimenti, anche sull’istinto matriarcale americano. Si è inventato
per questo le molestie sessuali di Woody sulla figlioletta Dylan di sette anni
– fantasia di Mia Farrow che il tribunale ha giudicato opportuno non giudicare.
E continua a spendere il nome della sorella anche se questa ha ora 34 anni: la
capitalizzazione della vicenda è tutta sua. È già premio Pulitzer e si sente il
nuovo Mailer. Senza cinismo, è America.
Nessuno crede in America alle accuse di
Ronan Farrow contro Woody Allen, si dà per scontato che lo fa per visibilità
(promozione, ospitate, soldi). Ma non c’è una sola critica alla censura
preventiva del libro.
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