Il
virologo milanese Burioni, che non ne ha azzeccata una, per promuovere il suo libro
continua ad attaccare fuori casa. Esaurita la Toscana, si attacca da qualche
tempo a Roma. Da ultimo postando una foto dell’Isola Tiberina come se, nella
prima domenica di serrata, fosse adibita a parco divertimenti, spensierati. Mentre
chi ci è passato non vedeva proprio nessuno, un deserto strano per un
ospedale, anzi due ospedali - l’Isola Tiberina è due ospedali, Fatebenefratelli
e Israelitico. C’è a chi il virus porta fortuna. Speculatori, profittatori.
Burioni
posta dell’Isola Tiberina foto vecchie. Palesemente vecchie, sicuro che saranno
subito sbugiardate in rete. Virologo in quanto untore? Magari no, ma per la
pubblicità, “più parlano di me meglio è”. Alla vecchia insegna lombarda, della
pubblicità che è l’anima del commercio.
Roma ha adeguato
due ospedali al coronavirus, con terapia intensiva, in quattro giorni dacché è
stata decretata l’emergenza. Ma questo non fa testo. Milano, che ha gli
ospedali saturi, non c’è riuscita, ma per colpa, dice, della Protezione civile.
Il virus è anche reagente di verità.
Trentunmila
ritorni in Sicilia in una settimana, dalla Lombardia e dalla Bassa padana.
Ventimila (forse trentamila) in Puglia, sempre dalla Lombardia. Per amore o per
soperchieria?
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