Col corona virus l’ennesimo “Harry Potter”, rivisto per
l’ennesima volta, fa in tv in prima serata il top della audience – battendo perfino il Camilleri dei
record, “La concessione del telefono”, grande film. C’è bisogno di magia,
bianca.
Medici in aiuto dalla Cina, da Cuba, e dalla Russia. Tre
paesi comunisti, ex.
Si sa infine che “Wuhan è un grande snodo ferroviario e aereo
della Cina”, e “una metropoli da 11 milioni di abitanti”. Che molti milioni di
cinesi vi hanno transitato, “per le grandi vacanze del Capodanno lunare e nelle
tre settimane prima del 23 gennaio”, data di dichiarazione del cordone
sanitario. Si legge questo infine nel “Corriere della sera”, ma Santevecchi ne
può scrivere dentro un pezzo contro gli intrighi cinesi, di Xi Jinping. Se lo
Hubei, di cui Wuhan è la capitale, è l’analogo della Lombardia, fatte tutte le
proporzioni (regione e capitale sono cinque volte la Lombardia e Milano), non
avrebbe aiutato a circoscrivere prima il contagio, con la radicalità usata in
Cina per impedirne la diffusione? Certo, l’informazione non fa il governo. Ma che altro fa?
Seimila decessi per coronavirus su 50 mila contagiati in
Italia, 114 in Germania su 27.500 contagiati. Dove è la verità?
È più utile dare la misura della gravità del contagio,
oppure minimizzarla – si può morire di cento altre patologie?
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