Capotondi dà perfino l’impressione di recitare
se stessa - che non sarebbe dunque la minuta sognante ex ragazzina quale
appare, ma una dura carrierista. Mentre l’uomo, l’unico in scena, non
affascinante e anzi spigoloso e rugbysta (Matteo Martari), che è come dire fascista, col terzo tempo inevitabile in birreria, è l’unico con un
poco di sensibilità.
Curioso. Forse non un errore di sceneggiatura –
Molaioli ha fatto film di ben altra complessità, “Suburra”, “La ragazza del
lago”, con cast più difficili da governare di questo.
Andrea Molaioli, Bella da morire
Andrea Molaioli, Bella da morire
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