Un vecchio barbone e un giovane cacciatore si
aggirano in un mondol da day after
tra ferri arrugginiti, erbacce invadenti, terreni scivolosi. Vestiti di pelli,
per arma l’arco. Siamo nel 2073, quindi abbiamo ancora cinquant’anni di tempo,
ma la catastrofe è già avvenuta, nel 2013. In un mondo globalizzato, che un
Consiglio dei Magnati dell’Industria controlla. Un “morbo rosso” ha eliminato gran
parte della popolazione e ha riportato la terra alla mera sussistenza. Non
un’apocalisse, poiché resiste la memoria. Un nonno, vecchio professre di Berkeley,
racconta cosa è successo e perché. La Natura matrattata si è vendicata e ha
preso il sopravvento.
Un apologo morale. Di un socialismo un po’
confuso: i nuovi barbari che hanno preso il sopravvento nel mondo e lo tengono
all’età della pietra sono i lavoratori occidentali: brutalizzati, si sono imbelviti.
In originale è leggibile online, anche
illustrato.
Jack London, La peste scarlatta, Adelphi, pp. 94 € 9
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