Johnson
e Trump sono partiti in linea col partito degli affari. Con l’“immunità di
gregge”: muoia chi deve morire, gli affari proseguono come prima. Ma quasi
subito hanno dovuto cambiare approccio, e passare alla serrata.
Johnson
si parla già di sostituirlo, sarà stato il Nuovo Churchill di un paio di mesi. Trump
ha tutti gli indici contro, anche quelli di popolarità, e rischia di affrontare
la campagna per la rielezione, fra tre mesi, con l’epidemia ancora in corso.
L’economia
va comunque a rotoli, è l’opinione anche nel mondo degli affari non finanziari. Anche, di colpo, per Trump e Johnson. E chiudere la parentesi non sarà agevole.L’economia
crolla perché si assottiglia o svanisce il consumo: non si compra e
non si comprerà più nulla per un semestre buono. Si produce ancora ma per le
scorte, cioè per un costo. Mentre cresce la spesa pubblica, per la salute e la
sopravvivenza di chi non ha, che i governi e la mentalità di Johnson e Trump
sono i meno adatti a gestire.
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