sabato 28 marzo 2020

Jonhson e Trump alle corde

Business as usual alla City e a Wall Street, il coronavirus ha solo cambiato i modi di fare affari – la speculazione al ribasso può essere estremamente lucrativa. Ma non per i rispettivi governi, di Johnson e di Trump.
Johnson e Trump sono partiti in linea col partito degli affari. Con l’“immunità di gregge”: muoia chi deve morire, gli affari proseguono come prima. Ma quasi subito hanno dovuto cambiare approccio, e passare alla serrata.
Johnson si parla già di sostituirlo, sarà stato il Nuovo Churchill di un paio di mesi. Trump ha tutti gli indici contro, anche quelli di popolarità, e rischia di affrontare la campagna per la rielezione, fra tre mesi, con l’epidemia ancora in corso.
L’economia va comunque a rotoli, è l’opinione anche nel mondo degli affari non finanziari. Anche, di colpo, per Trump e Johnson. E chiudere la parentesi non sarà agevole.L’economia crolla perché si assottiglia o svanisce il consumo: non si compra e non si comprerà più nulla per un semestre buono. Si produce ancora ma per le scorte, cioè per un costo. Mentre cresce la spesa pubblica, per la salute e la sopravvivenza di chi non ha, che i governi e la mentalità di Johnson e Trump sono i meno adatti a gestire. 

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