martedì 17 marzo 2020

L'Italia non è un modello

D’un colpo Francia, Germania e Gran Bretagna si trovano costrette ad adottare il “modello italiano”. Anche gli  Stati Uniti, via New York e lo stato di New York, amministrati da due italoamericani. Isolamento delle persone, città chiuse, molti tamponi, molte rianimazioni, mascherine e gel, sussidi e defiscalizzazioni. Con budget perfino mostruosi, decuplicati (Germania, Usa) rispetto a quello italiano.
L’epidemia avrebbero potuto evitarsi se avessero deciso per tempo, preventivamente? Non si sa. Si sa però che non lo hanno fatto perché l’Italia lo aveva fatto.
Colpa dell’Italia, paese non credibile? Malattia dell’Occidente, il nazionalismo dispettoso, invidioso?
Questo però si può dire. È da tempo evidente che l’epidemia non si poteva evitare. Tanto più se il primo caso in Italia è di un ingegnere tedesco tornato dalla Cina. Altrettanto evidente, dopo la prima sorpresa in Lombardia, che il contagio si poteva limitare adottando subito misure restrittive e spese speciali, in primo luogo per la sanità. Non è stato fatto perché l’Italia lo aveva fatto, seppure in ritardo.

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