Il progresso ha una falla-faglia alla radice:
“L’uomo, per stabilire il suo impero sulla natura, ha dovuto asservire un altro
uomo, e trattare quindi come un oggetto una parte dell’umanità”. E ancora: “Il
mito è l’inautenticità radicale”. “Il mito è la cosa più astratta che ci sia.
Il mito mette in atto delle proposizioni simboliche che per essere analizzate
esigono un ricorso alla logica simbolica. D’altronde mito e mistificazione sono
parole molto simili….”.
Altri lampi sono ormai saggezza comune. Nel neolitico, le conquiste (innovazioni)
sono “apparse indipendentemente in diverse regioni del mondo”. La scrittura
invece, comparsa in un luogo preciso, serviva “per esercitare il potere: per
fare inventari, cataloghi, censimenti, leggi e ingiunzioni”.
Claude Lévi-Strauss, Primitivi e civilizzati
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