venerdì 13 marzo 2020

Ombre -504

Ci voleva la bolsa Lagarde per imporre infine alla Consob il divieto di speculare in Borsa – di speculare scopertamente, con vendite “allo scoperto”. Patrimoni immensi si sono costituiti in pochi giorni, in poche ore, a danno del risparmio, del credito e della produzione, a vantaggio di attrezzati speculatori. In un’offensiva apprestata da tempo, con opportuni spacchettamenti e frazionamenti. Di cui la Consob era certamente al corrente. Oppure no?

Si fanno dietrologie dietro le sciocchezze con cui Christine Lagarde, la nuova presidente della Banca centrale europea, ha debuttato giĺvedì, seminando il panico invece di mostrare fermezza e concretezza. Ma la stupidità esiste - in politica i trucchi e le violenze si perpetrano, ma non si dicono.

Però è vero che Lagarde ripete, parola per parola, Isabel Schnabel. Chi è Schnabel? Titolare di Economia all’università di Bonn per meriti politici, addottorata all’università di Mannheim, come dire di Camerino, ma rappresenta Jens Weidmann nel consiglio della Bce. E chi è Weidmann? Un (ex) giovanotto, con una modesta laurea (non gli dà titolo al Dr.), della segreteria di Angela Merkel, che Merkel ha fatto presidente della Bundesbank. Senza esperienza, entrambi, di credito, mercati, finanza: i cavalli-senatore della cancelliera.

Il calciatore Rugani s’infetta giocando contro i giovani under 23 della sua stessa squadra. I quali erano reduci da una partita con una squadra infetta, la Pianese di Piancastagnaio. Migliaia di persone, tra atleti - tre-quattro squadre ciascuna per Juventus e Inter, ognuno con venti-venticinque titolari - e preparatori, allenatori, in prima e in seconda, massaggiatori, famiglie, conoscenti, in osservazione e in quarantena. È bastato un solo atleta positivo al virus negli Usa per bloccare il supercampionato di basket, che vale qualche miliardo di dollari.

“The Atlantic”, il settimanale americano, riprende in evidenza in apertura l’avviso degli anestesisti italiani di lasciar morire i vecchi e i malandati e concentrare le risorse su chi ha “la maggiore speranza di vita”. In Italia non se ne è parlato, anche se giornali e telegiornali non hanno spazio per altro, 24 ore su 24. Per vergogna? Per ipocrisia – si fa ma non si dice? Virale è la morale.

L’Ue certo non è la monolitica Cina. Ma il troppo poco tropo tardi merkeliano è perfino delittuoso. Ci voleva l’Oms, una organizzazione mondiale, per sapere che c’e una pandemia.
Se il focolaio fosse stato la regione renana invece che il Lombardo-Veneto la reazione ci sarebbe stata? Forse nemmeno in quel caso.

Ma sono i paesi europei che non funzionano, non solo Bruxelles. La risposta di ognuno all’epidemia, con la Spagna e la Francia che giocano, e l’Austria e gli altri che si limitano a chiudere le frontiere con l’Italia, più di tutto rappresenta lo stato comatoso dell’Europa. Che pure si riteneva, si ritiene, più intelligente.

“La Borsa non è vittima di attacchi speculativi”, ha assicurato fino a mercoledì la Consob di una Borsa che ogni giorno per due settimane e più ha perso dal 5 al 10 per cento. Non a torto, certo: la Borsa non è stata vittima del panico dei cassettisti – piccoli e piccolissimi azionisti. Ma di che cosa è stata – è - vittima la Borsa, la Consob non si premura di dirlo. Ci vorrebbe una Norimberga dei controllori finanziari.

Chiudono tutti per rispettare le raccomandazioni dei sanitari e del governo e circoscrivere il contagio. I soli che non rinunciano sono psicoterapeuti, fisioterapisti, e gli specialisti a 200 euro i quindici minuti.

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