Non è una novità.
Ma col virus il centralismo si è fatto sentire senza le perifrasi e le
analogie che infiorettano il discorso politico in Cina. Con brutalità, anche se
non si ha notizia di condanne o deportazioni: la rimozione in Cina è radicale e
riservata. Anche manager e “padroni” spariscono d’arbitrio d’improvviso: è un
mercato col morso stretto.
Manager, sindaci, governatori, segretari politici
sono intercambiabili: decide il partito, la fazione che governa il partito.
Anche se i maggiori centri di potere economico, comprese le banche di Shangai,
sono legati all’esercito, a gruppi nell’esercito, e alla polizia, le centrali
finanziarie della Cina.
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