lunedì 23 marzo 2020

Secondi pensieri - 413

zeulig
Dio - La “scoperta del Dio unico” Scalfari attribuisce al papa Francesco, in dialogo con lo stesso papa (“Il Dio unico e la società moderna”). Si vede che è digiuno della materia: Dio è da molto tempo unico, per questo ci sono state, e ci sono, guerre di religione.

Etica – Ha un senso, uno spessore, in Darwin più che nella creazione. Nasce – è prodotta – dall’istinto di sopravvivenza, della specie. E se ne nutre.
In un mondo irenico non si concepisce – non ce n’è bisogno. In uno armato è necessaria: ci vuole un limite ala distruzione.

Fede – È materia di dubbio. In parallelo con – e sinonimo di – verità. S’immagina una certezza, ma nasce e si alimenta dal dubbio – dall’incertezza.
È un arrovellarsi continuo, inesauribile. Anche la fede in Dio, la fede religiosa, stando all’enciclica “Lumen Fidei” dei due papi, Ratzinger e Bergoglio: “La fede non è intransigente… Il credente non è arrogante; al contrario,, la verità lo fa umile,sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede”.
Quella letteraria, da Dostoevskij a Bernanos, ma compresi Tolstòj e lo stesso Mauriac, si connota per il dubbio, la macerazione.  

È il proprio dell’uomo? Il cardinale Martini dice allo scettico Scalfari (“Il Dio unico  la società moderna”, 15) che “bisogna amare profondamente la vita per essere poi illuminati dalla grazia e dalla fede”.

Male - Sopravanza sempre il sacro – inspiegabile (irrazionale). Fa pena il papa, si è in piena per lui, che solo, zoppicando, va alla chiesa di san Marcello a chiedere il blocco della peste, in immagini livide su via del Corso, mentre Roma è in fiore. O dice messa allo stesso fine ogni giorno nei suoi appartamenti, con le raccomandazioni d’obbligo e gli incoraggiamenti finali, come se fosse rivolto ai fedeli presenti mentre è solo.
Quando si confronta al male, il sacro non è più sacrale.

Mestieri – Càpita di trovare un idraulico poco competente. Anche un falegname. O un pittore – non  un elettricista però. Non capita di incontrare un informatico competente – se non per caso, non con continuità, una volta ci azzecca una volta no. Né delle macchine né delle procedure: tutti sanno, ma non risolvono. E quando risolvono è per trials and errors, per tentativi, non per scienza. Non può essere l’informatica tecnica inesatta, al contrario, si vuole precisa, troppo, benché circonvoluta. È il mestiere che manca – nell’informatica come campo tecnico nuovo e caratterizzante. Una tecnica complessa invita all’approssimazione.

Postmoderno - È, è stato, l’antilluminismo, il recupero delle differenze. Nell’indifferenza.
Contro il mito giacobino della ragione, o concezione totalitaria della ragione – una ragione a bassa intensità, la semplificazione (impoverimento) del logos. Ma un recupero anch’esso a basa intensità – non un superamento ma un ritorno. Una modernità, in quanto rifiuto dell’illuminismo, come ritorno al barocco: all’ornato, all’indifferente.

Preghiera – Non un colloquio con Dio, ma col proprio Dio – con se stessi. Una forma di peptalk privato, di sacrestia invece che negli spogliatoi, muto invece che urlato. Specie nell’ecolalia, ma anche nel rosario, benché questa in forma collegiale.

Ratio – Quella economica, che pure sembrerebbe matematica (quantificabile e prevedibile), è tutto meno che razionale. È mossa dalla passione (abitudine, curiosità, capriccio), dall’innovazione, buona o cattiva indifferentemente, dall’ostentazione (lusso) o spesa suntuaria.
S’incrociano molte vetture ibride, a combustione interna e insieme elettriche, che costano normalmente il doppio del modello equivalente solo termico, e vanno a benzina-gasolio, in mancanza di wallbox per la ricarica in garage, per chi un garage ce l’ha, o di colonnine di ricarica sul territorio – alle (poche) colonnine solo i modelli Smart si vedono in ricarica (si ricaricano in 15-30 minuti invece che in ore). I modelli con qualche connotazione di elettrico (il mild hybrid ha solo un motorino elettrico, che sostiene il propulsore termico all’accensione, alle basse velocità, e in accelerazione, e ne è ricaricato) godono di vantaggi: l’accesso alle Ztl, l’esenzione dal bollo, il parcheggio gratuito nelle strisce blu. Vantaggi che tutti assieme assommano a mille euro o poco più, niente a fronte del costo. Senza nessun contributo all’ambiente. Un’economia di sola ostentazione, o di un bisogno (costoso) creato dalla pubblicità.

Specie – Ha un senso, uno spessore, in Darwin – l’asse del darwinismo è la specie. E il postumano? È la fisica della creazione, dell’autoproduzione – della fisica darwiniana, della creazione come evoluzione, sia pure con un Big Bang.
L’evoluzione va per distinzioni (differenziazioni) , non per standardizzazioni-unificazioni.

Tradizione – Si torna a vivere come la peste. Circola in rete un libro a stampa, in inglese, che “predice” le infezioni virali degli anni 2010 (“simile a quella della «mucca pazza», ma causata da microbi) e una nel 2020. Compilato al modo di “Nostradamus”, la pagina almeno ch si fa vedere. Ma in termini quasi esatti al riscontro dei fatti. La predizione per il 2020 sembra cronaca: “Attorno al 2020 un severo morbo di tipo polmonite si diffonderà attraverso il globo, attaccando i polmoni e i vasi bronchiali e resistendo a tutti i trattamenti noti. Quasi più sconcertante del morbo stesso sarà il fatto che svanirà improvvisamente e rapidamente così come è arrivato, attaccherà di nuovo dieci anni dopo, per poi sparire completamente”. Il morbo vagante si chiama Wuhan-400.
Non è un libro inventato – e comunque non è questo il problema, accertarne o meno la veridicità. Il libro esiste, è un horror di fantascienza, si intitola “The Eyes of Darkness”, è stato scritto in questi termini nel 1981, da un “Leigh Nichols” che si chiama Dean Koontz, e col suo nome lo ha ripubblicato nel 1989, cambiando la sigla del microbo pestifero da Gorki-400 in Wuhan-400.Tra fantascienza e horror – un bambino viene rapito, da unità americane segrete, come cavia per un morbo genetico di scienziati cinesi….
Il fatto è che la globalizzazione mette assieme mondi totalmente diversi. Il cui rimescolamento può essere utile, il meticciato che celebrava Senghor. Ma con un danno: la misgenation. Nei casi dell’aviaria, la suina, e il covid 19 diventa mondiale un problema cinese. Delle campagne, e delle città di recente urbanizzazione, che persistono in consumi alimentari contrari a ogni standard d’igiene. Persistenze che perfino il duro governo cinese non riesce a sradicare. E di cui diventa vittima il mondo.
La tradizione può avere effetti deleteri. La globalizzazione pure. I movimenti spontanei andrebbero governati. L’illuminismo dell’epoca (positivismo, razionalismo) fa invece a meno di questo principio basilare: per il business, di cui si fa servo.

zeulig@antiit.eu

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