Tremonti
confinato stamani dal “Corriere della sera” a poche righe, tra le “lettere al
direttore” dei colonnelli in pensione, dopo dieci giorni di attesa, in risposta
al violento attacco di Mario Monti sullo stesso quotidiano il venerdì santo, in
apertura e con largo spazio, che lo rendeva colpevole di tutto, potrebbe dirsi
la fine mesta di un ministro delle Finanze e del Tesoro anche geniale (molte
finanziarie, la privatizzazione della Cdp, la prima riforma delle pensioni,
1994 – non avremmo avuto la crisi perpetua del debito…). Succede, Milano è
crudele.
Ma
Tremonti tra i pensionati è anche, se non solo, il capro espiatorio dell’accettazione
del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, che ha preso di colpo piede –
meglio il Mes che nulla? Lo hanno deciso lo stesso “Corriere della sera”, la
Confindustria via “Sole 24 Ore”, il ministro Gualtieri con il Pd, e probabilmente
tutto il governo.
La
polemica sul Mes è crollata – deve crollare – e con essa la polemica fra Monti
e Tremonti. Che battaglia(va)no per imputarsene vicendevolmente la colpa.
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