Cura, nell’attraversare un fiume, vide del fango
argilloso, lo raccolse pensosa e cominciò a modellare un uomo; mentre stava
osservando ciò che
aveva fatto, arrivò Giove.
Cura gli chiese di dar vita alla statua e Giove la esaudì senza difficoltà; ma
quando
Cura volle dargli il proprio nome, Giove glielo proibì e disse che doveva dargli il suo.
Mentre Giove e Cura discutevano sul nome, intervenne anche Tello, dcendo che la
creatura doveva avere il suo nome, poiché era stata lei a dargli il corpo. Elessero a
giudice Saturno, che a quanto pare diede un parere equo: «Tu, Giove, perché gli
hai donato la vita ...... ne riceverai il corpo! Cura, poiché per prima lo ha
modellato, lo possegga finché vive; ma visto che è sorta una controversia a
proposito del nome da dargli, lo si chiami uomo, poi che è fatto di humus!». In questa favoletta c’è il
primo approdo di Heidegger, nella sua ricerca dell’essere – come spiega in nota
a “Essere e tempo”.
La raccolta di favole, del poligrafo
ispano-alessandrino che sarebbe stato il bibliotecario di Augusto, resta una
godibile narrazione dei miti greco-romani. Chiara per una volta, memorizzabile.
Dando ad essi un senso e un esito. A cominciare dalle genealogie, solitamente
intricate, qui invece lineari, in apertura della raccolta, e poi in ogni
favola.
Caio Giulio Igino, Favole free online
Nessun commento:
Posta un commento