giovedì 2 aprile 2020

La Germania ruba i mercati

La Germania conteggia meno morti di coronavirus per tenere aperte la produzione e la vendita – e avvantaggiarsi a danno dei concorrenti stranieri in lockdown? Non c’è altra spiegazione.
110 mila contagiati in Italia e 13 mila morti, il 12 per cento, o più. Ottantamila contagiati in Germania e 900 decessi, l’1 per cento, poco più. Come è possibile?
Anche a mettere nel conto il razzismo latente, tipo anni 1930, fra latini e ariogermani (le diatribe di cui si legge in Evola), per cui muoiono gli italiani e gli spagnoli ma non i germanici (ma gli spagnoli non sono per un terzo anche tedeschi, oltre che arabi, sempre per un terzo?), la discrepanza è eccessiva. Tanto più che il tasso di mortalità complessiva in Germania resta attorno all’11 per mille – analogo a quello dell’Italia. Italia e Germania hanno anche identica distribuzione della popolazione per classi di età – hanno la stessa percentuale di persone anziane. 
Sì, la Germania fa più tamponi. E un triage più diffuso, evitando la confusione e i contagi in ospedale (Lombardia). Ma questo non fa la differenza. Pretende anche che il contagio sia limitato al turismo all’estero, per lo sci, il carnevale, e le gite scolastiche. E questo non è vero: la Germania è il paese europeo con più contatti con la Cina, e con Wuhan, il focolaio dell’epidemia. E a fine febbraio aveva registrato ottantamila casi di influenza, sempre con un migliaio di morti.
La differenze è nelle cause di morte. La contabilizzazione è diversa. In Italia la certificazione di morte per coronavirus viene dall’Istituto superiore di Sanità, dopo complessi esami. È rigorosa, così assicurano, ma  imputa a coronavirus anche i decessi di chi soffriva di ipertensione arteriosa (il 76,5 per cento dei deceduti da cononavirus), di cardiopatia ischemica (37.3), di fibrillazione atriale (26,5) e di tumore terminale (19,4). Senza queste patologie mortali, i morti di solo coronavirus sarebbero un decimo, probabilmente, o un dodicesimo del totale. È quello che avviene in Germania?
Quello che sicuramente avviene in Germania è che non ha adottato il lockdown – solo la Baviera ha chiuso tutto. Ha chiuso le scuole e limitato il commercio al dettaglio e la circolazione ma non ha bloccato la produzione. Come in Cina – dove il lockdown è stato limitato allo Hubei, la regione di Wuhan. 
La Germania pratica di fatto, senza enunciarla, l’immunità di gregge. Ridimensionandone l’effetto con le statistiche. Ma producendo, vendendo, e rubando posizioni alla concorrenza in stato di lockdown.

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