In Italia il provvedimento è tanto più
eccezionale in quanto la Consob, l’organismo pubblico che garantisce il mercato
di Borsa, ha difeso fino all’ultimo la speculazione al ribasso che ha decimato
il listino – non vale la metà di un mese fa. Giustificandosi col dire che non
c’era un’“azione concordata”.
Il contrasto altrove avrebbe portato alle
dimissioni o allo scioglimento della Consob. La quale, forse, concepisce la
speculazione come nei romanzi dell’Ottocento, o con un Soros fiammeggiante, angelo
vendicatore. Mentre è organizzata, insidiosa, forte dei meccanismi del cosiddetto mercato. Che non è
quello di Adam Smith, che fa gli interessi di tutti, ma un mare infestato di
pescicani.
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