martedì 7 aprile 2020

Salvarsi dal mercato

Non si dice, ma il decreto con cui il governo blocca qualsiasi tentativo straniero di acquisire ostilmente un’azienda italiana, anche piccolissima, è senza precedenti. E non è isolato, altri decreti analoghi sono in vigore o in preparazione nell’Est Europa e in Spagna - in Francia bisogna sempre fare i conti col governo e in Germania da sempre non sono possibili “scalate ostili”, acquisizioni senza il consenso degli azionisti storici. Tutto questo mentre lo stesso commercio mondiale, non soltanto i mercati finanziari, sono in crisi.
In Italia il provvedimento è tanto più eccezionale in quanto la Consob, l’organismo pubblico che garantisce il mercato di Borsa, ha difeso fino all’ultimo la speculazione al ribasso che ha decimato il listino – non vale la metà di un mese fa. Giustificandosi col dire che non c’era un’“azione concordata”. 
Il contrasto altrove avrebbe portato alle dimissioni o allo scioglimento della Consob. La quale, forse, concepisce la speculazione come nei romanzi dell’Ottocento, o con un Soros fiammeggiante, angelo vendicatore. Mentre è organizzata, insidiosa, forte dei meccanismi del cosiddetto mercato. Che non è quello di Adam Smith, che fa gli interessi di tutti, ma un mare infestato di pescicani.

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