Le Borse europee si mostrano in attesa,
in apertura di settimana, ma più in forza del recupero di Wall Street. I negoziati
per il Consiglio europeo del 23 non sono andati più avanti dell’Eurogruppo del
10 aprile. Che per l’Italia apre un solo spiraglio: l’accesso al Mes, il temuto
Meccanismo europeo di solidarietà, “senza condizioni” per quanto attiene le
spese sanitarie. Un contributo modesto. La cui certificazione, peraltro,
richiederà “condizioni”.
Non ci sono le condizioni politiche per
l’emissione di obbligazioni europee. Il fronte che l’Italia aveva messo su con
Francia e Spagna a questo fine non è formalizzato, e comunque non si spingerà
fino a bloccare il vertice europeo. Mentre un fronte maggioritario emerge da
qualche giorno, fra Pd, Confindustria e banche per l’accettazione di “qualsiasi
cosa” a Bruxelles si riuscirà a ottenere.
Il governo resiste, perché Conte personalmente
e una parte dei 5 Stelle temono di aprire spazi all’opposizione rinunciando ai coronabond
e accontentandosi di quanto riusciranno a ottenere. A questo fine lo stesso
presidente del consiglio fa “la faccia feroce” con i media tedeschi, la “Süddeutsche
Zeitung” dopo la “Bild”. Ma un consistente build-up
dei maggiori media si sta creando,
non contrario l’apparato di palazzo Chigi, per un’accettazione dello stesso Mes “senza
condizioni per le spese sanitarie”.
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