domenica 12 aprile 2020

Stracci europei

Lite in casa “Corriere della sera” tra Monti e Tremonti. Monti accusa Tremonti, e tutto il centro destra, Berlusconi, Salvini, Meloni, di avere negoziato a avallato nel 2010-2011 il famigerato Mes, il sostegno europeo alle economie in difficoltà che viene invece usato per prostrarle, come fu fatto con la Grecia.
Monti ha avuto ieri dal quotidiano l’onore di un “fondo”, il pezzo forte di commento. Tremonti, benchè autore emerito di via Soferino, non ha potuto replicare oggi. Una scelta di campo del quotidiano che non compete contestare o commentare. Ma il compassato Monti usa toni spregiativi, pur non essendo parte in causa (difende Conte). E, più strano ancora, antieuropei.
L’articolo parte con la difesa del governo: “L’accordo raggiunto all’Eurogruppo, pur con diverse ambiguità, è un altro passo in avanti verso una risposta europea alla crisi da coronavirus, dopo le misure prese dalla Commissione e dalla Banca centrale europea… L’Italia non è uscita male dal negoziato”. Potrebbe essere una difesa di Gualtieri, della stessa area eurovaticana di Monti, ma è Conte a beneficiarne. Dunque, Conte non è solo al governo. Non essendo una scelta di Mattarella, non si poteva dirlo figura, surrettiziamente, del Pd. Era in quota, per così dire, 5 Stelle, indicato e sostenuto da loro. Ora è in quota senatori a vita, che sono tutti del Pd.
Monti poi prosegue con una serie di contumelie a Tremonti & co – Giorgia Meloni ne faceva parte come ministro per il Pdl”, etc.. Ma vuole finire su toni antieuropei. Sorprendenti per uno che è sempre stato, e si è voluto, sdraiato al soglio di Bruxelles, da Merkel in su, fino ai finlandesi – gli attaccanti della squadra Merkel, oggi gli olandesi Hoechstra e Rutte, erano contro Monti i finlandesi Rehn e Katainen. Monti evoca, senza necessità nella polemica contro Salvini e Meloni (anzi, a loro favore), “l’umiliante esperienza fatta dalla Grecia con la troika, creata con il Fesf”, vecchio nome del Mes. Aggiungendo, non richiesto: “Non sarò certo io…  a raccomandare a Conte di andare sotto le forche caudine” del Mes. 

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