Un quadro semplice e preciso del personaggio,
il suo insegnamento, i suoi eredi, con le vite di Proclo e Giamblico, e tutti i
riferimenti pertinenti di Plutarco, Ateneo, Diogene Laerzio. Una scuola fertile
di ingegni e invenzioni, la sua. Sono pitagorici, della prima o seconda scuola,
Empedocle, Anassagora, Filolao, Ippaso di Metaponto, il famoso Archita di
Taranto. Una scuola molto rigida: i candidati restavano sotto osservazione per
tre anni, all’accesso erano solo uditori per cinque anni, dopodiché entravano
alla scuola di pieno diritto, versando tutto il loro patrimonio. Una sorta di
sacerdozio laico. Ma per un’attività di calcolo e pensiero, che il curatore
espone in dettaglio nei suoi tanti esiti sempre validi, e fertili ancora oggi –
se il lettore ha buona conoscenza delle matematiche.
Una scuola poi dissolta per beghe politiche
dentro Crotone e fra Crotone e Sibari. Ma abbastanza attiva per modellare non
solo la maematica, ma anche la fisica. Tutto è numero è, diranno il matematico
Federico Enriques e lo storico della scienza De Santillana a proposito del
pitagorismo, “una grande idea: in un certo senso il principio della fisica
matematica moderna”.
Sono pitagoriche la matematica e la geometria.
Le proprietà “magiche” dei numeri. La soteriologica tetraktys – decade: 1 + 2 + 3 + 4 = 10. I numeri figurati. Le medie
e le proporzioni. È in ambito pitagorico che si articola la sezione aurea, o
costante di Fidia. E insomma, “le applicazioni pratiche derivanti dalla
matematica pitagorica non sono altro che… tutta la matematica”.
Già in antico in ambito pitagorico si formulano
ipotesi e calcoli sulla sfericità della terra, e sul movimento attorno al sole.
Di cui terranno conto Copernico e Keplero. L’ultimo studio su Copernico, del
polacco Bronislaw Bilinski, sì intitola “Il pitagorismo di Copernico”. Keplero dirà: “La geometria ha due grandi
tesori: uno è il teorema di Pitagora; l’altro la divisione di una linea in
media ed estrema ragione. Possiamo paragonare il primo a una misura d’oro, e
chiamare il secondo un prezioso gioiello”.
Silvio Maracchia, Pitagora, Corriere della sera, pp. 167 € 6,90
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