lunedì 20 aprile 2020

Tutto è numero

Se la musica è numerica, allora tutto è numero. La matematica è Pitagora e la sua scuola - insieme con la metempsicosi e l’eterno ritorno. O quando scienza e humanities andavano d’accordo: è Pitagora, matematico, a coniare la parola e il concetto di filosofia. Nel VI secolo a.C., della fioritura mistica, nota il matematico Maracchia: Budda, Lao Tse, Confucio, Zoroastro, Pitagora. Nel quadro di un “rinascimento ionico”, che avvia “il pensiero razionale in Occidente”: Talete, Anassimandro, Anassimene, più Scabeo, pimo storico, antesignano di Erodoto – Pitagora vive e insegna a Crotone, dopo un lungo apprendistato in Egitto, e forse a Babilonia, ma è nato a Samo.
Un quadro semplice e preciso del personaggio, il suo insegnamento, i suoi eredi, con le vite di Proclo e Giamblico, e tutti i riferimenti pertinenti di Plutarco, Ateneo, Diogene Laerzio. Una scuola fertile di ingegni e invenzioni, la sua. Sono pitagorici, della prima o seconda scuola, Empedocle, Anassagora, Filolao, Ippaso di Metaponto, il famoso Archita di Taranto. Una scuola molto rigida: i candidati restavano sotto osservazione per tre anni, all’accesso erano solo uditori per cinque anni, dopodiché entravano alla scuola di pieno diritto, versando tutto il loro patrimonio. Una sorta di sacerdozio laico. Ma per un’attività di calcolo e pensiero, che il curatore espone in dettaglio nei suoi tanti esiti sempre validi, e fertili ancora oggi – se il lettore ha buona conoscenza delle matematiche.
Una scuola poi dissolta per beghe politiche dentro Crotone e fra Crotone e Sibari. Ma abbastanza attiva per modellare non solo la maematica, ma anche la fisica. Tutto è numero è, diranno il matematico Federico Enriques e lo storico della scienza De Santillana a proposito del pitagorismo, “una grande idea: in un certo senso il principio della fisica matematica moderna”.
Sono pitagoriche la matematica e la geometria. Le proprietà “magiche” dei numeri. La soteriologica tetraktys – decade: 1 + 2 + 3 + 4 = 10. I numeri figurati. Le medie e le proporzioni. È in ambito pitagorico che si articola la sezione aurea, o costante di Fidia. E insomma, “le applicazioni pratiche derivanti dalla matematica pitagorica non sono altro che… tutta la matematica”.
Già in antico in ambito pitagorico si formulano ipotesi e calcoli sulla sfericità della terra, e sul movimento attorno al sole. Di cui terranno conto Copernico e Keplero. L’ultimo studio su Copernico, del polacco Bronislaw Bilinski, sì intitola “Il pitagorismo di Copernico”.  Keplero dirà: “La geometria ha due grandi tesori: uno è il teorema di Pitagora; l’altro la divisione di una linea in media ed estrema ragione. Possiamo paragonare il primo a una misura d’oro, e chiamare il secondo un prezioso gioiello”.
Silvio Maracchia, Pitagora, Corriere della sera, pp. 167 € 6,90


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