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Cronache dell’altro mondo
Il candidato democratico alle
presidenziali americane di novembre, Biden, tace. Parla in sua vece l’ex
presidente Obama. Ottenuta la nomination
un mese e mezzo fa, Biden non ha più parlato. Nemmeno del coronavirus, che da
allora ha preso a impazzare negli Stati Uniti.
Il coronavirus farà perdere a Trump la
rielezione o gliela faciliterà?, si chiede il “Washington Post”. E non sa darsi la risposta, benché si
collochi in prima linea contro Trump. Dovendo constatare che la politica di
denuncia della globalizzazione senza paletti - la politica di Trump - potrebbe
non essere sbagliata. Un effetto della globalizzazione senza limiti dopo
Tienanmen, nota il quotidiano, è la delocalizzazione, oltre che di milioni di
posti di lavoro, di farmaci e forniture mediche di prima necessità – di produzioni
strategiche. In Cina costano meno ma non sono sicure: non lo sono i prodotti e
non lo sono le forniture.
Michael Moore, ecologista, è scomunicato
per avere documentato in un film l’ecobusiness. A partire dall’Earth Day, la festa
della Terra, proclamata nel 1969 dall’industria petrolifera. Tutto quello che si
sa, che le macchine elettriche e ibride vanno comunque a combustibili fossili,
che il beneficio dell’elettricità da fonti rinnovabili è minimo al confronto dei
danni al paesaggio e alla natura, e che si tagliano foreste per farne biomasse. Tutte
cose che si sanno, ma non si possono dire: i padri dell’Earth Day sanno come
fare l’opinione.
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