Cronache virali – l’Iss bara sui dati
La gaffe dell’Istituto superiore di
sanità, che ha posto Umbria e Molise tra le regioni che “rischiano di più”
dalla progressiva riapertura, ha fatto emergere la stranezza dei suoi dati. Due
stranezze. Anzi tre.
Una stranezza, anzi un’assurdità, è
comparare la situazione in Molise e Umbria alla Lombardia. Dove un certo giorno
se ci sono 200 morti invece di 300, l’allarme si dice ridotto del 33 per cento,
mentre in Molise o in Umbria, se quel giorno i morti sono due invece di uno, allora
c’è un aumento del cento per cento. Non è nemmeno un errore da scuola elementare:
è disinvoltura?
I dati sono del 7 maggio. Di tre o
quattro giorni dopo il primo allentamento del lockdown. Perché l’Iss non dà i dati più aggiornati? Non ce li ha?
Che consigli ha potuto può dare al governo per la fase 2, su che basi?
Incomprensibile è anche la
comunicazione dell’Iss, tutta in infografica. Chi volesse considerare i dati
Iss attendibili, e non lo sono, ed esercitarsi ognuno per i suoi interessi o le
sue specializzazioni, statistiche, epidemiologiche, produttive, politiche, dovrebbe
ricopiarli uno per uno. L’Iss è geloso dei suoi dati, e vuole elaborali per
pubblicazioni scientifiche al suo interno? Questo è un po’ un illecito.
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