domenica 17 maggio 2020

Cronache virali – l’Iss bara sui dati

La gaffe dell’Istituto superiore di sanità, che ha posto Umbria e Molise tra le regioni che “rischiano di più” dalla progressiva riapertura, ha fatto emergere la stranezza dei suoi dati. Due stranezze. Anzi tre.
Una stranezza, anzi un’assurdità, è comparare la situazione in Molise e Umbria alla Lombardia. Dove un certo giorno se ci sono 200 morti invece di 300, l’allarme si dice ridotto del 33 per cento, mentre in Molise o in Umbria, se quel giorno i morti sono due invece di uno, allora c’è un aumento del cento per cento. Non è nemmeno un errore da scuola elementare: è disinvoltura?
I dati sono del 7 maggio. Di tre o quattro giorni dopo il primo allentamento del lockdown. Perché l’Iss non dà i dati più aggiornati? Non ce li ha? Che consigli ha potuto può dare al governo per la fase 2, su che basi?
Incomprensibile è anche la comunicazione dell’Iss, tutta in infografica. Chi volesse considerare i dati Iss attendibili, e non lo sono, ed esercitarsi ognuno per i suoi interessi o le sue specializzazioni, statistiche, epidemiologiche, produttive, politiche, dovrebbe ricopiarli uno per uno. L’Iss è geloso dei suoi dati, e vuole elaborali per pubblicazioni scientifiche al suo interno? Questo è un po’ un illecito.


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