venerdì 15 maggio 2020

Cronache virali

Si riprende il calcio, gioco di squadra e di contatto, per abolire di fatto tutte le regole imposte, e sempre in vigore, contro il virus: il distanziamento, le maschere, la disinfestazione. Tutto questo rivisto e previsto dalle “autorità scientifiche”.
Trenta-quaranta persone in corsa forsennata per novanta-cento minuti su 7 mila mq. a cercare scontri ravvicinati, sudando, urlando, sputando. Mentre al bar si deve stare, composti e tranquilli, a due metri di distanza,. E in spiaggia a 4. 
La pandemia resta sempre padana – con code nelle seconde case padane, in Liguria, Versilia, e la costa romagnolo-marchigiana. Il coronavirus ha contagiato fino a ieri 223.096 persone, delle quali 31.368 ne sono morte. Un tasso di letalità fra i più elevati al mondo, il 14,1 per cento. Che diventa il 18,2 in Lombardia, dove è morto uno su cinque contagiati.
I morti stagionali in Lombardia sono stati fino a metà aprile quasi tre volte quelli medi dei precedenti cinque anni – un aumento del 189 per cento. L’Emilia-Romagna segna un più 70 per cento, il Piemonte il 52. In 312 Comuni delle tre regioni, compresi una mezza dozzina del Veneto e delle Marche, l’incremento della mortalità è stato “superiore al 500 per cento”, secondo i calcoli dell’Ispi, l’istituto milanese di studi politici.






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