Due donne per un uomo, il ménage à trois alluzza Goethe
Curioso dramma, di un ménage à trois, ma invertito: un uomo con due donne – solitamente è
la donna a volere due amanti. Una delle prime opere di Goethe, 1775, subito
dopo “I dolori del giovane Werther” e il suo straordinario successo.
Forse un tentativo di bissare il successo
scandalistico del “Werther”. Ma il rapporto multiplo è uno schema caro a
Goethe, che lo riprenderà nella maturità, nelle “Affinità elettive”, 1809. E
non va a finire bene. Per Goethe è, più che un gioco letterario, la
materializzazione di un sogno antico, anche maschilista?
Lucie, una ragazza abbandonata dal padre, va,
accompagnata dalla madre Cäcilie, a servizio dalla baronessa Stella, che l’innamorato ha
abbandonata. Nell’albergo dove Lucie alloggia in attesa di prendere servizio,
arriva Fernando, l’uomo di cui la baronessa è innamorata, che vuole riconciliarsi.
E intanto ha una simpatia per Lucie. Ma Fernando è anche il padre di Lucie,
come la madre, Cäcilie
le spiega. La baronessa non è permalosa, accetta Fernando e anche Cäcilie, e la commedia-drmma si innesca.
Il finale è incerto: un ménage à trois o la morte? L’originaria “Stella” era un
dramma giocoso, definito “commedia per amanti”. Una commediola di costumi o boulevardière, di spirito francese –
Goethe era già stato in Francia, per gli studi a Strasburgo. Nel 1803-1806 Goethe
riprende la trama e la fa finire male. Questa è quella che si legge. Ma alcune messe
in scena, delle poche che se ne fanno, privilegiano l’originale commedia degli
equivoci.
Wolfgang Goethe, Stella, Einaudi, pp. IX-53 € 6,20
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