venerdì 29 maggio 2020

Trump e il re nudo

Il ciclone Trump ne abbatte un altro: dopo il totem Cina attacca i social. Sorprende, irrita, ma poi tutti, anche i più decisi oppositori, si dicono che ha ragione. Trump è decisionista e sgradevole ma ci azzecca? Non è difficile.
Gli Stati Uniti sono un po’ il re nudo. Hanno letteralmente “creato” la Cina in trent’anni di globalizzazione, per arricchirsi – per arricchire manager e investitori, a danno di centinaia di milioni di lavoratori nella stessa America. Salvo scoprire che la Cina se ne è approfittata in abbondanza,  trafugando tecnologia e invadendo i mercati - al punto che gli stessi guadagni di chi ha sono a rischio. Tanto da accettare già a due riprese nei tre anni di Trump di riequilibrare gli scambi, per 4 o 500 miliardi di dollari, l’anno.
Si apre ora un terzo fronte: gli studenti cinesi negli Usa. Molti legati, per borse di studio, carriera, parentela, funzioni, al partito Comunista Cinese e alle sue diramazioni nella sicurezza. Portano soldi negli Usa, e questo allarma le università. Ma i controlli sulla sicurezza non si possono evitare.  
Sarà per i social come per la Cina? Che accede a un secondo pacchetto di concessioni dopo le chiusure e le minacce di Trump.


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