Trump e il re nudo
Il
ciclone Trump ne abbatte un altro: dopo il totem Cina attacca i social.
Sorprende, irrita, ma poi tutti, anche i più decisi oppositori, si dicono che
ha ragione. Trump è decisionista e sgradevole ma ci azzecca? Non è difficile.
Gli
Stati Uniti sono un po’ il re nudo. Hanno letteralmente “creato” la Cina in
trent’anni di globalizzazione, per arricchirsi – per arricchire manager e
investitori, a danno di centinaia di milioni di lavoratori nella stessa America.
Salvo scoprire che la Cina se ne è approfittata in abbondanza, trafugando tecnologia e invadendo i mercati - al punto che gli stessi guadagni di chi ha sono a rischio.
Tanto da accettare già a due riprese nei tre anni di Trump di riequilibrare gli
scambi, per 4 o 500 miliardi di dollari, l’anno.
Si
apre ora un terzo fronte: gli studenti cinesi negli Usa. Molti legati, per
borse di studio, carriera, parentela, funzioni, al partito Comunista Cinese e
alle sue diramazioni nella sicurezza. Portano soldi negli Usa, e questo allarma
le università. Ma i controlli sulla sicurezza non si possono evitare.
Sarà
per i social come per la Cina? Che accede a un secondo pacchetto di concessioni
dopo le chiusure e le minacce di Trump.
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