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A Mosca, a Mosca
Trump
vuole recuperare Putin e la Russia al G 7 – con l’attenuazione, se non l’eliminazione,
delle sanzioni economiche. Come era fino al 2014, prima che Mosca si annettesse
la Crimea, e l’Occidente la sanzionasse economicamente. Per consolidare e ampliare l’ombrello contro l’espansione
cinese. Macron si recherà in settimana a Mosca in pompa, per annunciare accordi
economici. E anche in Libia, dove Putin arma l’insurrezione di Haftar, si vuole
che abbia intenti ora pacificatori.
Un
riorientamento della politica occidentale - europea, americana – nei confronti
della Russia? Su tutto, pesa la nuova sintonia tra Putin e il regime saudita,
per il mercato del petrolio, e per il riassetto della Libia. L’intesa ha però
due effetti contrastanti.
L’adesione
della Russia a una “politica dei prezzi” in campo petrolifero può spiegare le
aperture di Trump. Ma in Libia il fronte russo-saudita è contro il governo legittimo
di Tripoli, e specialmente contro i suoi sostenitori, il Qatar e la Turchia.
Resta
che Putin, finito nell’angolo, della depressione economica e della diffusione
del virus, ritorna centrale per gli Stati Uniti e per l’Europa.
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