Appalti, fisco, abusi (175)
Intesa e Unicredit, visto da sinistra,
vista da destra. Due categorie desuete ritornano alla ribalta nella guerra per
procura tra le due banche maggiori sull’opa Ubi. Curiosi allineamenti.
Unicredit punta sul blocco di destra, con a capo Savona (Consob), e l’Antitrust
del giudice Rustichelli. Intesa su quello di sinistra, con a capo Banca
d’Italia e Ivass.
L’Ivass, l’Autorità di vigilanza sulle
assicurazioni, calcola che il caro-Rc auto in Italia rispetto ai principali
quattro paesi europei, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, è dovuto “al
più elevato costo dei sinistri”. È quello che ognuno constata, a proprio danno.
Ma l’Ivass non dice l’essenziale: che le liquidazioni generose si fanno, tra
periti e liquidatori, col concorso del sinistrato, che divide: un segreto di
Pulcinella. Che le compagnie assicurative colpevolmente non controllano né
tanto meno sanzionano. Tanto pagano l’assicurato, scalando di classe, e
l’insieme degli assicurati, scalando la tariffa base. Ah, l’incidentalità! Ma è
dele compagnie.
Dice Ivass che la Rc auto in Italia è
di “solo 90 euro” più cara che nel resto dell’Europa. Come se fosse una inezia.
Ma è il premio prima delle tasse. Senza contare l’aggravante per l’assicurato
singolo, declassato dopo la liquidazione
del “danno”.
L’Ivass vanta negli ultimi sei anni,
cioè da quanto l’istituto è operativo, la riduzione del divario della Rc auto
in Italia rispetto al resto dl’Europa “da oltre 200 e 90 euro”. Sempre al netto
delle tasse. E cioè, l’Autorità di controllo che cosa faceva prima? Ribattezzata
Ivass dal governo Monti, l’autorità esiste dal 1982, col nome di Isvap?
A lungo si è sostenuto che la Rc auto è
troppo cara in Italia perché molti non la pagano. Non credibile. Molti, quanti?
Milioni, centinaia di migliaia, migliaia? La stocastica dice che le proiezioni
variano moltissimo in corrispondenza.
La verità è che non c’è controllo in
Italia sul mercato dei servizi. Un campo di predoni, anche se investe la vita
di ognuno: la luce, l’acqua, la spazzatura, il telefono, il gas,
l’assicurazione obbligatoria.
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