L’Europa
si ritrova governata da tre donne: Christine Lagarde alla Bce, Ursula von der
Leyen alla Commissione di Bruxelles, Angela Merkel domina dei nordici (nonché dei mediterranei) – e una donna potrebbe
andare a presiedere l’Eurogruppo. Hanno grandi poteri e mostrano di volerli
esercitare. Potrebbe essere una rivoluzione, non solo di genere. O potrebbe essere
stata - niente per ora cambia?
Lagarde
si distingue per avere adottato, dopo una prima grave incertezza, la linea del
suo predecessore Draghi. Merkel è ferma alla sua sempiterna mediazione, contro
i dominanti sovranismi, ma non esce, e ormai sono dodici anni, dal “troppo poco
troppo tardi” che è diventato il suo trademark.
Von der Leyen ha idee giuste: ricollocare l’Europa nel digital divide e
nell’ecobusiness. Ma prima dovrebbe rivoluzionare la burocrazia europea, il
modo di essere dell’indecisione.
L’Europa,
malgrado il cambiamento radicale di personale, resta ancorata all’indecisione.
Il fantasma dell’inattività post-crisi bancaria, 2008, che l’ha caratterizzata,
unica fra le tre grandi aree economiche mondiali, della ripresa lenta e debole
dell’economia, non sembra avere capito la lezione. Gli annunci sono strepitosi
dopo il blocco dell’attività, ma niente poi è stato deciso, né si sa come e
quando si deciderà di intervenire. Fermi ora al blocco imposto dai governi
cosiddetti “frugali”, che però non è un blocco, se Berlino volesse veramente, e
Bruxelles con Berlino.
Un
giorno si dirà che nella crisi spaventosa del 2020 l’Europa era governata dalle
donne. Ma con che esito?
Lagarde si distingue per avere adottato, dopo una prima grave incertezza, la linea del suo predecessore Draghi. Merkel è ferma alla sua sempiterna mediazione, contro i dominanti sovranismi, ma non esce, e ormai sono dodici anni, dal “troppo poco troppo tardi” che è diventato il suo trademark. Von der Leyen ha idee giuste: ricollocare l’Europa nel digital divide e nell’ecobusiness. Ma prima dovrebbe rivoluzionare la burocrazia europea, il modo di essere dell’indecisione.
L’Europa, malgrado il cambiamento radicale di personale, resta ancorata all’indecisione. Il fantasma dell’inattività post-crisi bancaria, 2008, che l’ha caratterizzata, unica fra le tre grandi aree economiche mondiali, della ripresa lenta e debole dell’economia, non sembra avere capito la lezione. Gli annunci sono strepitosi dopo il blocco dell’attività, ma niente poi è stato deciso, né si sa come e quando si deciderà di intervenire. Fermi ora al blocco imposto dai governi cosiddetti “frugali”, che però non è un blocco, se Berlino volesse veramente, e Bruxelles con Berlino.
Un giorno si dirà che nella crisi spaventosa del 2020 l’Europa era governata dalle donne. Ma con che esito?
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