sabato 13 giugno 2020

La vita osservata

Il Libro Primo (I-XXIX) Bertolucci intitola “Romanzo famigliare (al modo antico)”, poi “O città sospirata…” e “Eterna giovinezza”. Il  secondo (XXX-XLVI) “La pazienza dei giorni”, “Nell’alta valle del Bratica”, “La partenza” - per Roma. La scansione di una vita, fino ai quarant’anni, nel 1951. Quando cambia mondo, su sollecitazione di Longhi, suo maestro di studi e di vita, che lo ospiterà anche a lungo a Roma, ritenendolo sprecato nell’angustia provinciale.
Si ripropone, con un saggio di Nicola Gardini, il problema Bertolucci. Della sua poesia narrativa. Non di eventi, non c’è un plot, di osservazioni. Non una antologia, persone e eventi giustapposti. Naturalmente scelti, a comporre un’aura. Prosaico quasi di programma, non c’è effetto musicale nemmeno occasionale.
La famiglia, i genitori, i nonni e bisnonni, la moglie, i figli. La materia non gli manca: già nei primi anni 1980, quando modella il poema, i figli Bernardo e Giuseppe sono quello che si sa. E Nina, la moglie, che è bella (sempre giovane) e compagna, fino all’ultimo, agli anni, ai decenni, della depressione di Attilio, che si vedeva in giro funereo – forse per effetto dello spaesamento: Attilio sarà cittadino laborioso ma a disagio. Nina soprattutto, che lui ricorda neo laureata e subito supplente in una scuola di suore vicino casa, “s’e fatta allungare appena il grembiule nero\ che portava al liceo”. Provincializzata da un’infanzia cosmopolita: nata in Australia, nel Nuovo Galles del Sud, da padre italiano e madre australiana di ascendenza irlandese, laureata a Parma con una tesi su Catullo. Suo è il poema. Non si dice perché Nina si voleva discreta, dietro i suoi uomini.
La partenza per Roma, che chiude il poema, è per A. e N. “trasferimento imprevisto,\ quasi senza ragione  a metà della vita e sul declinare dell’anno”. La nostalgia, quindi, nella consistenza pur durevole della famiglia, della tradizione, al tempo dei grandi cambiamenti. Che si risolve in chiave di elegia, sulla traccia di Esiodo, delle opere e i giorni declinati in ambito familiare, personale. Non delle care memorie: della vita come viene. A uno che la osserva nel mentre che la vive.
Attilio Bertolucci, La camera da letto, Garzanti, pp. 400 € 18


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