sabato 20 giugno 2020

La traduzione tradisce

Del travestimento Montale è l’autore dietro le quinte, da suggeritore. “Faccia tradurre”, disse nei primi mesi del 1978, “con allegria”, a Maria Corti, “in arabo la lirica Nuove stanze  delle Occasioni”. Per poi farla tradurre dall’arabo, come componimento di anonimo, in francese, e dal francese al polacco, e così di seguito, a catena, in russo, ceco, bulgaro, olandese, tedesco, spagnolo, e dallo spagnolo all’italiano. Non ci sarebbe stata più la poesia originaria, Maria Corti ricorda che “lo disse con un gradevole, consueto risolino ironico”. Analogo desiderio, ricorda ancora Corti, era stato espresso da Montale una dozzina d’anni prima, a Enrico Emanuelli che per il loro giornale, il “Corriere della sera”, l’aveva intervistato in occasione della nomina a senatore a vita.
Attraverso Guglielmo Gorni, italianista a Ginevra, Maria Corti avvia l’anno dopo il progetto, e le prime traduzioni sono pronte in breve. Quella fondamentale in arabo è affidata a Mahmud Salem Elsheikl, accademico della Crusca, cioè profondo conoscitore dell’italiano – anche a  Elsheikl Montale aveva esposto un progetto analogo (la conversazione tra Montale e Elsheikl è qui riprodotta), il 18 luglio 1980.
L’effetto è quale Montale divertito prevedeva – dopo una vita da traduttore, in poesia e in prosa…: la traduzione cambia il senso. Il lettore italiano lo vede dalla ri-traduzione, per le lingue poco frequentate, delle varie traduzioni a pie’ di pagina. Anna Maria Terzoli analizza le “varianti” traduzione per traduzione.
La conversazione con Elsheikl, la parte più godibile della plaquette, riesce a cavare qualche elemento da Montale su qualcuna delle sue “donne” – l’Anna di “Annetta”. Montale canta anche, a Elsheikl e a Rosanna Bettarini: “La calunnia è un venticello”. In ricordo di quando Silvio Guarnieri, amico delle “Giubbe Rosse”, gliela fece cantare in teatro a Feltre, dispiaciuto che ora Silvio non abbia vinto il concorso a cattedra a Pisa -  dopo vario pettegolare sui concorsi universitari, essendo Bettarini e Elsheikl cattedratici a Firenze: “Non ha vinto, poveraccio!, mi dispiace, non so come protestare. È anche un comunista… un comunista all’acqua di rosa”. Elsheikl nota che “per un attimo, fu tradito dall’emozione”.
Eugenio Montale, Poesia travestita, Interlinea, remainders, pp. 79 € 7,75


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