L‘inflazione che non c’è
L’inflazione
si è estinta? Usava “galoppare”, per questo la Germania c’impone il fiscal compact, il morso
stretto, previdente come usa. Ma da vent’anni l'inflazione non c’è più, da quando c’è l’euro
– l’euro è
taumaturgico.
Tutti
ricordano che quando passammo all’euro i prezzi raddoppiarono. Ma non ci fu
inflazione. Passammo
a Eurostat, l’ufficio statistico europeo e Eurostat certifica che non c’è
inflazione. Tutti paghiamo
ogni giorno qualcosa in più, per le ciliegie, il pecorino, i detersivi, il
prosciutto, di ogni tipo, dal
Tivoli al San Daniele, anche il giornale, nel suo piccolo, oggi costa tremila
lire. Ma non c’è inflazione.
La
bolletta del telefono è raddoppiata, e anche qualcosa di più. Quella dell’elettricità
si è moltiplicata
per cinque, per dieci. Si sdoppiano in bolletta le voci, per non far pesare il
sovraccarico di
costo: in due, anzi in tre, con cifre abnormi sotto le voci trasporto (il
trasporto del chilowattora…)
o oneri di sistema (eufemismo fraudolento per il pedaggio, salatissimo, che paghiamo
ai signori delle fonti alternative al petrolio, in testa l’Enel – quelli che
“salveremo il pianeta”, promettono, e intanto incassano montagne di euro). Il prezzo non aumenta, anche se un kWh
costava 8-10 centesimi nel 2000, e ora costa mezzo euro. Più 45 euro a bimestre
solo per l’allaccio.
Costa
di meno l’abbigliamento? No, la qualità costa di più, e anche molto. Le
calzature? Sono quasi tutte
di plastica e costano, per la materia che offrono, con sofferenza dei piedi,
camminata instabile
e
danni alla caviglia e al ginocchio, quindi alla spina dorsale, un’enormità –
sono tutte profitto.
Costano
meno le automobili? I computer? I cellulari? A Eurostat sì.
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