mercoledì 10 giugno 2020
Piovene ha i calori
Un libro di umori. Una sorta di auto-pamphlet, di resa dei conti con se stesso, oltre che con il mondo: le furie sono dell’autore, che le rammemora passeggiando. Incontri, visioni, allucinazioni. Di persone, conoscenze, cose vista, cose note, lette, discusse, immaginate, con buona dose di realismo. Che Piovene rivendica: “Io non sono un fantastico, nemmeno un inventivo, e nemmeno un realista, ma sono un visionario di cose vere”. Come si vogliono tutti i narratori. E i giornalisti d’invenzione. Anche se la cosa è forse una tara, in termini di verità – Piovene resta persona inquieta, ma anche controversa.
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