Raffaello inquietante
Un Raffaelo inquietante, non
molto urbinate – non angelico. Aperto a tutto quello che ribolliva nel primo
Cinquecento tra Firenze e Roma, soprattutto a Roma. Curioso e critico, pur essendo
già giovanissimo molto indaffarato, preso dalle commesse. L’anello che manca
tra Leonardo e Caravaggio. Pittore anche geometrico, delle prospettive, tourné architetto un ventennio prima di
Michelangelo. Una mostra che poteva fare epoca, segnare una svolta nel mondo di
Raffaello ovattato.
Peccato che un mostra così ricca,
in collaborazione con gli Uffizi, con prestiti da tutta Europa (Louvre, Prado,
Vaticani, National Gallery, Albertina, Britisth, Ashmoleum, Lille, Brescia,
Napoli, Bologna, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica) e dalla National Gallery
di Washington, e una vera mostra, di manufatti dell’artista, oltre un centinaio
sui duecento esposti, piuttosto che di didascalie, contesti e storia dell’arte,
debba essere vista in fretta, col tempo contato sala per sala, senza la
possibilità di rivedere alcunché.
Raffaello 1483-1520, Scuderie del
Quirinale, Roma € 13-15
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