giovedì 4 giugno 2020
Secondi pensieri - 421
Capitalismo
– È
un più che si accresce del meno. Del plusvalore nella produzione, a danno di
chi lavora, nel senso di Marx. Ma più in generale, in un quadro di risorse
limitate, definite. Con la rendita fondiaria, l’interesse, la speculazione
finanziaria, a danno del risparmio. È il suo limite. Che può essere governato,
ma più spesso non lo è: è la forza contro la debolezza.
Globalizzazione – È entrata
presto in crisi perché ha rotto il patto neo capitalista. Progettualmente su un
universo neo capitalista più largo. Ma ha finito per spostarlo a beneficio di
altre aree, altre popolazioni, altri regimi politici (non democratici). A danno
del modello iniziale. Produce povertà in un’area a vantaggio di un’altra. In pratica
ha ricostituito il modello pre-neocapitalista. Ricostituendo il modello dello sfruttamento.
Attraverso strumenti più sofisticati: la mediazione, la copia, la
contraffazione, e la banca d’affari – l’interminabile ingestibile catena della
intermediazione finanziaria. Ma non meno distruttivi di quelli del mondo
precedente.
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