Ecobusiness
astolfo
Di che parliamo quando parliamo di
protezione dell’ambiente.
Di
che parliamo quando parliamo di protezione dell’ambiente.
Il Tribunale di Monaco di
Baviera sanziona Elon Musk per pubblicità ingannevole: il messaggio “pilota
automatico” legato agli Adas (Advanced Driver Assistance Systems, i sistemi
avanzati di assistenza alal guida) di bordo delle proprie auto, in particolare
della Model 3, non è vero. Cioè, ci sono tedeschi ricchi, qualche migliaio, non
molti, poiché la Model 3 costa 120 mila euro, che si bevono la pubblicità?
Oppure: l’ecobusiness ha tale attrattiva che si crede a tutto.
Tesla,
500 mila auto vendute, vale in Borsa il doppio di Toyota, il primo produttore
mondiale di automobili, 10 milioni di auto.
Una sola giornata di aumenti in Borsa di Tesla vale da sola tutta la quotazione
di Fca.
Tre giornate di incrementi di Tesla in Borsa valgono più della quotazione di
Gm, Ford e Fca messe assieme.
L’agricoltura
è la massima produttrice di CO2.
Si finanziano le colture bio. I tanti prodotti bio strapieni di zuccheri,
amidi, grassi. Che vogliono il
doppio della superficie da coltivare per quantità di prodotto, con consumo di
terra e aumento di gas serra. E più nitrati, che inquinano le falde
acquifere.
Si vendono le
lampadine led, carissime, con l’assicurazione nell’involucro che durano venti
anni per un consumo di tre ore al giorno, che invece si fulminano dopo pochi
mesi.
Si vendono le
lampadine led come “risparmio di consumi”, mentre il consumo (la “materia
energia” della bolletta) incide sul costo dell’elettricità per il 10 per cento,
non di più. Il restante 90 per cento va al dispacciamento, che ogni
utente ha pagato da decenni – la rendita di Terna, e degli altri gestori di
rete. E alle energie alternative, della cui produttività e del cui apporto ai
consumi e alla protezione ambientale nulla si sa benché richiesto dalle
leggi - una rendita per gli affaristi dell’alternativo.
Gillette,
da quando è Procter and Gamble, una delle promotrici dell’Earth Day, la Festa
della Terra, moltiplica le plastiche, usa e getta, invece che i contenitori e i
rasoi a lunga tenuta.
Lo
stesso le macchine tedesche, sempre nuove, ogni mese, ogni settimna, ogni
giorno. Tutte molto impegnate per salvare la Terra.
Cina
e India sono i massimi inquinatori, perché hanno grandi popolazioni, e perché usano combustibili fossili. Per
l’effetto anche della globalizzazione, del relativo arricchimento di questi
semicontinenti asiatici a lungo alla soglia della povertà. Per la prima volta
nei tremila anni della storia umana, tutta l’umanità accede a un livello degno
– mediamente - di vita, a danno dell’ambiente.
Un
milione 850 mila le vetture circolanti a Roma. Più 170 mila veicoli
industriali. Più 450 mila motocicli: quasi 2 milioni e mezzo di veicoli a
motore (i numeri sono arrotondati rispetto agli ultimi dati censiti, nel 2017:
1.764.533 rispettivamente per le tre voci, 156.801, e 393.144). Per una popolazione di 2,9 milioni.
Roma è la seconda città al mondo per “ore perse”nel traffico – la prima è Bogotà.
Aspettando l’idrogeno
L’idrogeno
rinuoverebbe buona parte dei problemi ambientali, quelli derivanti dai
combustibili fossili, specie nella circolazione, ma necessita di forti
investimenti. “Nei“Nei prossimi dieci anni lidrogeno potrà costare meno del
petrolio”, spiega Alverà della Snam, ma ci vuole ancora uno sforzo di
investimento: “Con il sole si può creare idrogeno fatto da rinnovabili e i
prezzi stanno scendendo velocemente. Nel 2010 costava 710 dollari per
megawattora, oggi siamo a 125 dollari e si potrà arrivare a 25 dollari per
megawattora”, cioè meno degli idrocarburi.
Michael
Moore, ecologista, è scomunicato per avere documentato in un film
l’ecobusiness. A partire dall’Earth Day, la festa dela Terra, proclamata nel
1969 dall’industria petrolifera. Tutto quello che si sa, che le macchine eletriche
e ibride vanno comunqne a combustibili fossili, che il beneficio
dell’elettricità da fonti rinnovabili è minimo al confronto dei danni al
paesaggio e alla natura, e che si tagliano foreste per farne biomasse. Tutte
cose che si sanno, ma non si possono dire: i padri dell’Earth Day sanno come
fare l’opinione.
Nel
mese di marzo l’inquinamento a Roma non è diminuito ma aumentato. Secondo le
misurazioni di IQAir, una società svizzera che fa le rilevazioni per conto del
Comune di Roma. Che usa evidentemente rilevatori guasti. O fa il lavoro per
modo di dire. Senza senso del ridicolo. Senza pudore anche – ma l’ecobusiness è
spudorato.
Tacciono
i rilevatori dell’inquinamento dell’aria. Per non dire che la terra muore di
circolazione automobilistica – e di imballaggi (vendite online, a domicilio)?
Ecoshopping
Abbiamo
tutti un termos. Ce n’era necessità?
Abbiamo
tutti una o due sporte grandi di plastica resistente, per la spesa. Ce n’era
necessità?
Si
fa dell’ambiente un bisogno per lo shopping – inquinante.
Si
vendono - sono un must, un obbligo morale e sociale - macchine elettriche che costano
due volte e anche tre una macchina a scoppio, e non vengono utilizzate: non si
può, non ci sono stazioni di ricarica, la ricarica è lenta e lunga, anche di
ore, l’elettricità costa, la macchina non ha autonomia.
“Dottor
Jekyll e gentile signora”, 1979, del “ciclo Edwige Fenech”, vede Paolo
Villaggio impegnatoin tutti i crimini conro l’ambiente che ora si prospettano.
L’ecologia ha un passo lento. Anche ora che si rilancia come business.
Consumiamo
ogni anno 160 metri cubi di acqua pro capite. Contro i 60 della Germania.
Perché in Italia fa più caldo? No, fa più caldo, afoso, in Germania. In Italia
la metà dell’acqua si perde nelle
condotte rotte – non esattamente, il 42 per cento.
Consumiamo
160 mc di acqua in aggiunta agli ettolitri di acqua minerale. L’Italia è il
paese secondo al mondo per consumo di acque minerali, dietro il Messico. Primo
in Europa, 206 litri l’anno a persona.
Fare multe
I
Comuni di Magliano in Toscana e Montalto di Castro hanno tra le maggiori
entrate – la maggiore entrata singola – le multe per eccesso di velocità
sull’Aurelia. Capitalizzano la loro opposizione all’autostrada
Civitavecchia-Rosignano.
L’Aurelia
è in bassa Maremma il salvadanaio dei Comuni. Tutti si sono dotati di
rilevatori di velocità. Ma non per la sicurezza. La sicurezza l’avrebbero
meglio garantita con l’autostrada. E la protezione dell’ambiente, dai fumi, dai
rumori. L’Aurelia senza autostrada hanno invece antropizzato al punto da farne
una conurbazione. Perfino sui fiumi. Orbetello, che probabilmente non è seconda
a Magliano e Montalto per multe sull’Aurelia, ci ha costruito Albinia, un
mostro e uno scandalo.
Il
comune di Magliano ha solo 4 km. di Aurelia, Ma supera in entrate da limiti di
velocità il comune di Montalto.
I
due Comuni hanno almeno una dozzina di escamotages per eludere l’obbligo di segnalare
preventivamente il controllo della velocità. Il più comune è appostare il
rilevatore immediatamente dietro il segnale che riduce la velocità, al quale
non si può rispondere con brusche frenate, per evitare il tamponamento.
Il
tratto di Aurelia Civitavecchia-Grosseto Sud, 90
km., ha 782 segnali tradali, di cui 150-160 di variazione della velocità
massima consentita.
Moda green
Alta
moda green: tessuti creati
con alghe, bottoni in polvere di marmo, borse in foglia di legno o pelle di
salmone, occhiali in fibra di fico d’india. Per creare i quali complessi
processi di lavorazione sono stati necessari, con emissione di CO2, e scarti
potenzialmente venefici sono stati prodotti.
Australia,
il maggiore produttore, utilizzatore ed esportatore di carbone. La vendetta
dell’ambiente?
Ma
sono state incriminate 140 persone per avere appiccato i fuochi – 50 dei quali
minori. La protezione ambientale si vendica?
Una
borraccia per ogni scolaro, mezzo milione di borracce. E nelle università,
negli ospedali, nelle aziende? Una borraccia per ogni italiano adulto, 50 e più
milioni di borracce. È l’ultima frontiera dell’ecobusiness.
La
plastica è riciclabile. Le borracce, che sono miste, plastica e ferro?
Le
borracce dopo il sacchetto di “plastica riciclabile”. Tutti i sacchetti sono
riciclabili, ma quelli Montefibre sono meglio.
Tre
ricoperture obbligatorie – “lo vuole l’Unione Europea” – al supermercato per
ogni formaggio dolce, anche piccolo. L’ecobusines è l’industria degli
imballaggi?”
“Nel
2006 c’erano solo 25 gli Stati Uniti a inventarsi lo shale gas (gas dalle argille,
ndr ) e grandi oil companies a fare anni residui di
riserve (di gas naturale, n.d.r.) e il prezzo era salito alle stelle. Questo ha
portato scoperte di successo in aree prima inesplorate: in dieci anni siamo
passati a oltre 200 anni di riserve residue e il prezzo negli Stati Uniti si è
ridotto di circa dieci volte”, Marco Alverà, amministratore
delegato Snam.
(continua)
I
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