mercoledì 29 luglio 2020

Fca-Peugeot non piace a Berlino

Questo matrimonio non s’ha da fare? Non trovano ancora una ragione plausibile i giudici di Torino che hanno perquisito Fca su rogatoria tedesca. Per le qualifiche e i rendimenti di una serie di motorizzazioni non più in uso, da anni.
All’apparenza sembra qualcosa di analogo al processo americano che quattro anni fa portò alla condanna di Volkswagen per le emissioni diesel – una condanna stratosferica, i danni pagati hanno superato i 30 miliardi di dollari. Di fatto però no: i giudici tedeschi non contestano la quantità di emissioni dannose del multijet 1.3, ma una serie di comunicazioni che potrebbero risultare fraudolente – pubblicità ingannevole. Roba di sei-sette anni fa.
Perché ora – ammesso che le supposizioni dei procuratori tedeschi siano fondate? In punto di diritto ineccepibile: l’azione penale è inestinguibile. In punto di fatto no. Il procedimento si è aperto dopo l’avvio della fusione Fca-Peugeot. E questo potrebbe essere il fine della causa: impedire la fusione o comunque creare problemi a Fca. Impedirla alla pari, come si è deciso. L’inchiesta deve ora essere assunta nelle carte della fusione, e Fca dovrà probabilmente provvedere a un accantonamento specifico per l’ipotesi di condanna.
Contro Peugeot la Germania non può agire. Ha salvato e rilanciato Opel. Il matrimonio con Fca non sarebbe gradito in Germania per questo motivo: troppe sovrapposizioni con Opel. E per un motivo generale, che Fca-Peugeot non piace a Volkswagen, i cui amministratori lo hanno anche detto, ma soprattutto lo fanno dire dai media amici.


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