mercoledì 8 luglio 2020

La storia inverosimile della prima scienziata premio Nobel

Marie Curie è quello che si sa: premio Nobel, due volte, per la Fisica e per la Chimica, prima e a lungo unica donna premiata, benemerita dell’umanità, e una che si è fatta da sola, giovane polacca a Parigi, pur condividendo il primo Nobel col marito, Pierre Curie, poi deceduto. Questa biografia ha il merito di situarla - oltre che nella difficile condizione femminile di un secolo fa, prima della prima guerra - nella famiglia d’origine: di polacchi intellettuali e, come tutti, patrioti, contro l’ottusa occupazione russa, e di genitori che il patriottismo e la malattia costringono a una vita sempre più difficile. Ma tutti combattenti: intelligenti, volitivi. Ne viene bene il carattere, volitivo e riservato, la resilienza, di Maria Skłodowski, “Marie Curie”.
È la figura forse più indicata per la collana che inaugura, Grandi Donne della Storia. Nell’ottica femminista corretta che Barbara Biscotti, curatrice della serie, spiega nella presentazione. Non l’agiografia, la personalità eccezionale, non soltanto: anche il contesto, familiare, sociale, storico. In questo caso doppio, a Varsavia e a Parigi, due mondi diversi. Marie, presto orfana della madre, e anche di ogni fede religiosa, in una famiglia che l’ottimo padre, il professore Władislaw Skłodowski, fa fatica a mantenere, cresce rigida e sola, concentrata nello studio: presto “nasce il copione che Maria ripeterà più volte nll’arco dela sua vita grandi depressioni che lei chiamerà crolli di nervi che attribuirà alla fatica, e ritiro ascetico negli studi, e poi nella ricerca”.
Una vita non facile, e anzi molto difficile. Si legge d’un pezzo, Stefania Dodda sa rendere commestibile e anzi golosa la documentazione, per molti aspetti terribile. Che lascia un gusto al fondo amaro: la pluripremiata, universalmente riconosciuta, scienziata, benefattrice per definizione dell’umanità, non ebbe vita facile. Per nessun aspetto, personale, sociale, scientifico. Se non il rapporto col marito, e con le figlie, di cui sempre si curò con minuzia. Sembra una storia inverosimile.  
Stefania Dodda, Marie Curie, Corriere della sera, pp. 157, gratuito
 


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