Santa Sofia – “ci sono moschee ben vive”
“E il ramo a frastagli dell’acero
si bagna in angoli curvi,
e screziate farfalle si lasciano
trasporre in disegni sui muri.
Ci sono moschee ben vive,
e forse – l’ho appena intuito –
noi siamo una Haghia Sophia
dal numero d’occhi infinito”.
Osip Mandel’štam, nov. 1933-genn.
1934 (trad. Remo Faccani)
Il componimento è dedicato a
Santa Sofia di Costantinopoli, il cui “nome domestico”, quello in uso tra il
poeta e la moglie, è alla greca, Hagia Sophia. Il commentatore M.L.Gasparov
spiega che il tema è la “raffigurazione della cupola vivente” della basilica,
per cui è “vivo” anche l’adattamento della basilica a moschea. Ai mosaici dei
serafini e cherubini che ornano le vele si riferirebbero gli “occhi”
innumerevoli del tempio, della fede come conoscenza, ecumenica.
Osip Mandel’štam, Ottanta poesie
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