Sovranismo vs. nazionalismo
Priti Patel ministra dell’Interno di Boris Johnson , è alla testa
dell’ala più nazionalista del partito Conservatore. D opo il primo ministro ma
particolarmente dura contro l’immigrazione, degli europei compresa. Patel è
figlia di indiani dell’Uganda, di emigranti due volte.
Prima di Patel la carica di ministro dell’Interno era
detenuta da Sajid Javid, ora cancelliere dello Scacchiere, la seconda posizione
nel governo dopo quella del primo ministro. Javid, figlio di immigrati poveri
dal Pakistan, che nella bio fa valere l’ostracismo subito a scuola dai compagni
inglesi, era meno duro di Patel ma solo nello stile. Il sovranismo è una forma
aggiornata di nazionalismo. Ma senza gli ingredienti del nazionalismo, che in
qualche modo lo giustificano: la tradizione, la cultura, lo stile di vita.
Basta la chiusura.
Il linguaggio di
Salvini, che pure nella sua riedizione della Lega ha dismesso il razzismo, per
esempio verso il Sud, potrebbe essere articolato. È semplice – ripetitivo,
rozzo – probabilmente perché voluto, per una strategia di comunicazione:
l’immigrazione è un’aggressione, l’Europa è troika. Perché il sovranismo è – in
qualche misura anche si vuole, rivolgendosi a un pubblico – rozzo.
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