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Cronache dell’altro mondo - 70
È categoria sociologica americana il
“familismo amorale” italiano. Ma che dire dell’America? Dove la sorella e la
nipote di un presidente si fanno best-seller sparlando del fratello e zio
importante. Non più morali dello stesso, ma popolarissime e arricchite a spese
sue. Dove su una buona madre di quattro figli, consigliera di Trump per quattro
anni, le stesse figlie si sono fatti una audience
e una carriera sui social contro Trump, non solo, ma anche contro la madre. Sarà
pettegolezzo e non familismo amorale, ma non è la stessa cosa? Con la differenza
che gli americani ci credono, mentre gli italiani istintivamente diffidano.
Gli
Stati Uniti hanno il record dei contagiati e dei morti da coronavirus, in
assoluto e, di più, in rapporto alla popolazione: poco meno di sei milioni di
contagi, per ua popolazione di 350 milioni, e poco meno di 180 mila decessi.
Per nessun’altra ragione che una professione di libertà, contro i divieti di assembramento,
la chiusura delle attività, il distanziamento, la mascherina. Una strana
concezione della libertà, asociale, suicida.
Per il terzo o quarto anno consecutivo la
California brucia perché bruciano i cavi dell’alta tensione, vecchi, mal
ridotti, su tralicci pericolanti. Senza che niente cambi.
Trump apre la convention repubblicana, la kermesse di quattro giorni che deve
indicarlo candidato ufficiale del partito alle presidenziali, sostenendo:
“Voglino rubarci il voto”, col voto postale. Sottintendendo: le poste non sono affidabili.
E viene creduto, non solo dai repubblicani – benché sia Trump, il presidente
ufficialmente meno credibile.
La polizia americana sotto accusa in vari stati da alcuni mesi per la
violenza, continua a sparare e uccidere, bersagli di preferenza i neri. Se fosse
una tecnica o una tattica di polizia le avrebbero cambiate, è proprio razzismo.
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