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Fondamentalisti islamici in azione sul Nilo, a fine Ottocento
Tragedia non è, c’è il lieto
fine. Ma l’avventura sì, e un fine spirito politico: nel 1898 un gruppo fondamentalista
mussulmano in Sudan intercetta e rapisce un gruppo di turisti americani ed
europei nell’Alto Nilo, al limite col Darfur. Per un riscatto, previa conversione.
Ci sono molti incidenti, si creano tensioni, la tecnica del giallo è trasposta
a questo piccolo romanzo d’avventura.
Nel 1898 Conan Doyle ha fatto
morire Sherlock Holmes (poi lo resusciterà) e tenta nuove vie – vuol’essere uno
scrittore, non lo scrivano di SH – un po’ la sindrome Montalbano di Camilleri.
Fa lo storico, tenta altri generi narrativi, questo politico, il fantastico. Con
buoni esiti. Ma senza fortuna – nemmeno in questa ripresa italiana,
evidentemente, riproposta da Alessandro Zaccuri, che puntualizza tutti i
richiami tra l’ieri e l’oggi. C’è un Califfo – ce ne sono due. Con barba nera.
C’è perfino l’odierno complottismo: qualcuno mette in dubbio la rivolta del
Mahdi, di cui il gruppo terrorista è parte, che pure è storia. Con le vecchie caratterizzazioni nazionali, del francese contro l’inglese, gli americani, le americane intrepide, ma quanto veritiere. Mentre l’integralismo
è già “il desiderio ansioso d’incontrare la morte”. Nel deserto libico, “il
deserto più grande del mondo”. E si fa distinzione fra l’egiziano e l’arabo, basilare ma perduta nel panarabismo confuso di Nasser e successori.
Un racconto di oggi. Il solito
gruppo di turisti o di cooperanti rapito a scopo di indottrinamento e di
riscatto. Dal solito gruppo fondamentalista, più o meno organizzato ma determinate.
Agli stessi effetti, conversione con riscatto. Qualcuno viene ucciso, qualcuno
si converte, più o meno opportunisticamente, il solito interprete che si salva
tradendo, mentre l’acqua, soprattutto, manca. La spinta religiosa è la sola differenza,
tanto più anomala per un non più credente cone Conan Doyle: è il solo conforto,
se non la salvezza, anche per i rapiti, per quanto non praticanti o agnostici.
Una curiosità è la menzione
come autorità notoria di Belzoni, l’egittologo allora in fama oggi dimenticato.
Arthur Conan Doyle, La tragedia del Korosko, Medusa,
remainders, pp. 157 € 7,75
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